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Ci sono abitanti su quest’isola deserta? E se sì, chi sono?

Matteo Bonera
2 min readMay 23, 2019

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Esiste un posto che noi tutti conosciamo almeno per sentito dire. Non sappiamo esattamente dove si trovi ma almeno una volta nella vita tutti ci siamo dipinti, a colori o in bianco e nero, in questo fazzoletto di terra circondato dal mare.

La forma vagamente collinare non è sfregiata da alcuna traccia dell’intervento umano, tuttavia sulla sua superficie si trovano una, due, tre o più persone che si riparano dalla calura sotto ad una palma. Per alcuni esse son vestite con una gonna di banane, per altri leggono un libro sedute sopra una valigia stracolma di calzini, tappezzata di adesivi I❤NY, Tour Eiffel de Paris e piramidi d’Egitto, per altri ancora indossano un cappello di paglia mentre scrutano l’orizzonte con il binocolo, in cerca di un aereo o una nave di passaggio.

Essi sono gli abitanti dell’Isola Deserta, quel luogo mitico in cui tutti ci siamo immaginati di doverci portare qualcosa o qualcuno che riteniamo di vitale importanza per la nostra esistenza.

«Scrivi tre cose che porteresti sull’isola deserta»

…per rispondere non c’è manco bisogno di spiegare cosa sia e come tu ci sia arrivato; quanto tu ti ci debba fermare e perché. E ti sei mai chiesto da cosa staresti scappando per rifugiarti lì? E se ci sei naufragato sopra, come avresti fatto a sapere di dover mettere tutta quella roba in valigia?

Nessuno sa rispondere a queste domande ma la forza del pensiero umano è tale che l’isola deserta è piena di persone che si amano e amici che si vogliono bene; utensili per la sopravvivenza, oggetti per passare il tempo così come biblioteche inutili e immense che contano tra i titoli i migliori libri del mondo; animali domestici condannati a vivere il martirio della fame assieme a noi per nostro desiderio egoistico.

Ecco io vorrei prendere tutti questi oggetti, questi animali, queste persone e restituirveli. Li avete condannati, o meglio: avete condannato i pensieri delle cose a voi più care a vivere in un posto senza di voi.

Sebbene i più cinici hanno certamente rifornito questo paradiso di armi e razzi di segnalazione pochi di voi si immaginerebbero di brandire una pistola per ammazzare il vostro amico in quest’isola deserta. Sappiamo però perfettamente che non avrete alcuna esitazione a sparare in cielo un fumogeno per farvi localizzare, abbandonando tutto lì per una e una sola semplice paura: la paura di passare del tempo con ciò che amate.

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Matteo Bonera

Professor at Politecnico di Milano, Creative director at The Visual Agency